9 marchi automobilistici che erano scomparsi e poi sono tornati miracolosamente

Le 10 aziende automobilistiche scomparse e poi tornate: quali sono

Alcuni marchi automobilistici restano per sempre, altri falliscono e altri ancora spariscono e poi tornano. Quali sono questi ultimi.

Esistono diversi tipi di marchi automobilistici, uno più importante dell’altro, che scrivono quotidianamente la storia del settore. Alcuni, però, purtroppo sono costretti ad abdicare.

Non è facile, dopotutto, occuparsi di un mercato in cui anche un solo giorno di lavoro meno prolifico può segnare una società intera. In alcuni casi purtroppo accade che un brand fallisca, in altri che invece segni così tanto la sua era da diventare addirittura iconico. Esistono anche esempi di aziende che spariscono e poi tornano.

Si tratta sicuramente del caso di nove brand automobilistici che all’interno di questo articolo andremo a scoprire. Alcune di queste sono davvero famose e conosciute, altre magari un po’ meno, ma rimangono tutte quante una parte dell’automotive veramente rilevante e importante.

Bugatti, Hummer e non solo: un sali scendi continuo

Alpine, un marchio francese mai sparito del tutto: partiamo da un costruttore al 100% francese, che ha realizzato tantissimi successi nel corso della sua storia dal punto di vista commerciale e sportivo. Pensiamo a modelli iconici del calibro dell’A110, ma non solo ovviamente. Il brand legato strettamente a Renault ha lasciato l’automobilismo che conta nel 1995, per poi tornare in auge nel 2016. Il ritorno al top non poteva che essere rappresentato da una nuova ed entusiasmante A110, segno di un intreccio con la storia destinato a non spezzarsi mai.

Hummer, dall’esercito al consumo elevato, e infine il ritorno: la casa costruttrice americana è una delle più storiche in assoluto. Nata per servire l’esercito statunitense, fu commercializzato il modello H1 a partire dal 1992. La crisi finanziaria mondiale del 2008 e i troppi consumi di carburante costrinsero General Motors a rivedere i suoi piani e quelli di Hummer. Tale marchio è tornato di recente, sempre mastodontico ma dotato di un motore elettrico. Le dimensioni non sono diminuite particolarmente, ma quantomeno i consumi non sono esagerati come quelli di una volta.

Le 10 aziende automobilistiche scomparse e poi tornate: quali sono
Bugatti, dalla gloria pre guerra al ritorno straordinario (www.fergia.it)

Maybach, dal lusso sfrenato al ritorno meno altisonante: quest’azienda è stata fondata in Germania nel 1909, e ha sempre legato il suo lavoro alla ricerca del lusso e all’eccellenza nelle automobili di sua creazione, fortemente esclusive. Considerando che vennero cessate le attività di questa società nel 1940, è impossibile non elogiare gli eccezionali lavori sui progetti precedenti alla seconda guerra mondiale. Maybach ha fatto ritorno nel 21° secolo, in cui però si è occupata principalmente di varie Mercedes-Benz, con l’obiettivo di renderle adatte ai capi di stato.

Bugatti, una leggenda esclusiva: esistono davvero pochi brand esclusivi come Bugatti, divenuta una vera e propria icona a quattro ruote nei primi anni di sviluppo delle autovetture. Purtroppo dopo la guerra ebbe non poche difficoltà a riprendersi, così come altri costruttori di veicoli sportivi e lussuosi, e così cessò di esistere intorno agli anni ’50. Riprovò a prendere vita negli anni ’90 con la EB110, autovettura che rendeva omaggio al 110° anniversario dalla nascita di Enrico Bugatti.

Hispano-Suiza, un mito spagnolo: magari è meno conosciuta delle precedenti, ma anche quets’azienda ha un posto speciale all’interno dell’automotive. Considerata una delle più importanti società automobilistiche spagnole della storia, fu attiva dal 1904 al 1938. Purtroppo, a causa della guerra civile spagnola, iniziò a scomparire prima del previsto dal settore auto. Recentemente, comunque, gli eredi dei fondatori di questo marchio hanno presentato una coupé moderna (la Carmen Boulogne) che ricorda l’H6B Dubonnet Xenia, una delle vetture riuscite di più in assoluto dal marchio iberico.

MG guida la seconda fila dei grandi ritorni: vediamo se le conoscete tutte

MG, un ritorno dal Regno Unito: conosciuta anche come Morris Garage, ha goduto di una grande popolarità nel ventesimo secolo sia dentro che fuori dal mercato inglese. Grazie a sprendide auto sportive decappottabili nel secondo dopoguerra, ha ottenuto una vasta popolarità e un non meno vasto successo commerciale. Alcuni eventi, però, l’hanno trascinata verso una sparizione improvvisa (sopratuttto quanto accaduto alla British Leyland). Dal 2007 fa parte del Gruppo cinese SAIC Motor, che l’ha rimessa in gioco nel mercato europeo.

Le 10 aziende automobilistiche scomparse e poi tornate: quali sono
MG, una storia particolare fra Europa e Cina (www.fergia.it)

Rover, un epilogo ingiusto: essendo strettamente legata alla MG, purtroppo, ha fatto la stessa fine. Nel 2005 ha prodotto la sua ultima vettura; dopo circa un secolo di storia, chiuse i battenti. Almeno fino a quando SAIC Motor non ha acquisito anche questa vecchia gloriosa società.

Spyker, uno spirito sportivo più forte dei problemi: questo brand olandese fu fondato nel 1880, e fu anche una delle prime aziende a costruire modelli ad alte prestazioni. Dopo un lungo stop, nel 1999 gli venne donata nuova linfa vitale. Inutile specificare che i problemi e le difficoltà non tolsero al brand in questione lo spirito sportivo che l’aveva caratterizzato ancor prima del 1900. Purtroppo le sempre più evidenti difficoltà economiche hanno messo a dura prova anche questo progetto.

Imperial, il marchio che voleva battere General Motors: brand di lusso del Gruppo Chrysler, nacque in un momento storico di grande ambizione per questa società, che puntava addirittura a competere sul mercato con General Motors. Rimase operativa fino al 1975, poi nel 1981 fece ritorno per produrre una coupé per solamente due anni. Risultò essere un flop assoluto, anche se rimane nella mente di tanti appassionati di automobili.

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