Il mondo del noleggio auto è in fermento dopo l’annuncio di Avis Budget Italia, che ha comunicato l’avvio di una procedura per il licenziamento collettivo di 113 dipendenti su un totale di 685 lavoratori a tempo indeterminato, con 46 contratti a termine. Questa decisione ha suscitato preoccupazione tra i sindacati, che si stanno preparando a mobilitarsi per difendere i diritti dei lavoratori coinvolti.
La crisi di Avis Budget Italia e le sue ripercussioni lavorative
Il 3 febbraio 2025, la società di autonoleggio Avis Budget Italia ha reso nota la sua intenzione di avviare una procedura di licenziamento, una decisione che segna un momento critico per i suoi dipendenti. Sebbene l’azienda faccia parte del noto gruppo americano Avis Budget Group, quotato alla Borsa di New York, le sue dimensioni non sembrano averla protetta da una crisi profonda.
Le motivazioni alla base della scelta sono dettagliate in una lettera inviata ai lavoratori, dove si sottolinea il cambiamento nei comportamenti di acquisto dei consumatori nel settore del noleggio auto, un cambiamento aggravato dalla lunga crisi economica. In particolare, si evidenzia il crescente interesse verso servizi low cost e la concorrenza sempre più incisiva proveniente dal mercato online.
La situazione economica dell’azienda è allarmante. Nel 2023, Avis Budget Italia ha registrato una perdita di 3,5 milioni di euro, con previsioni di deterioramento per il 2024, dove si stima una perdita potenziale di circa 7 milioni. In questo contesto, l’azienda ha deciso di chiudere ben cinquanta stazioni di noleggio per il settore auto, affiancate da altre diciotto chiusure per il noleggio di furgoni.
Le aree più colpite dai licenziamenti e la risposta dei sindacati
I lavoratori interessati dai licenziamenti si trovano principalmente nelle sedi di Roma e Milano, con 47 esuberi previsti nella capitale e 18 a Milano. Ma la problematica non si limita a queste due grandi città; anche altre regioni come Puglia, Emilia-Romagna, Provincia autonoma di Bolzano, Sicilia, Toscana, Liguria, Campania, Veneto e Piemonte dovranno affrontare il ridimensionamento della forza lavoro.
In risposta a questa situazione, i sindacati, tra cui Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, hanno attivato lo stato di agitazione, avviando un blocco delle prestazioni straordinarie e supplementari di tutto il personale. I rappresentanti sindacali hanno contestato le motivazioni per i licenziamenti, esprimendo dubbi sui criteri utilizzati dall’azienda per scegliere i dipendenti da escludere.
In particolare, hanno messo in discussione l’oggettività delle scelte aziendali, insinuando che i criteri impiegati possano essere influenzati da considerazioni soggettive. La prima riunione tra sindacati e rappresentanti di Avis Budget Italia è programmata per il 21 febbraio presso la sede di Aniasa.
Un’analisi della situazione attuale e le prospettive future
Quella di Avis Budget Italia non è la prima situazione di licenziamenti nel recente passato, ma l’approccio attuale ha suscitato forti critiche da parte dei sindacati. Lamentano un atteggiamento che si presenta come “muscolare e arrogante”, preoccupati non solo per la perdita di posti di lavoro, ma anche per la mancanza di trasparenza e dialogo con i rappresentanti dei lavoratori.
Con una crisi economica ancora presente e una trasformazione del settore verso il low cost, la situazione di Avis Budget Italia mette in luce le fragilità del mercato del noleggio. La reazione dei sindacati e delle istituzioni è cruciale per proteggere i diritti dei lavoratori e mantenere la stabilità nei posti di lavoro. La battaglia che si avvicina segnerà un passo importante in questa delicata fase per l’azienda e i suoi dipendenti.