La batteria allo stato solido rappresenta quello che gli esperti definiscono un potenziale cambiamento di paradigma.
Si tratta di una tecnologia che può significativamente aumentare l’autonomia delle auto elettriche, differente e quindi più competitiva rispetto alle batterie tradizionali. L’idea è che questa nuova tipologia di batteria potrà quindi superare limiti esistenti, portando così anche a un’inversione delle scelte degli automobilisti verso veicoli elettrici più efficiente e performanti. La notevole densità energetica prevista, 600 Wh/kg, è un parametro chiave in questo contesto, capace di dare slancio e fiducia ai futuri automobilisti e ai produttori. Infatti, le pronte risposte ai problemi di autonomia e ricarica lenta sono alcuni dei più grandi ostacoli che il mercato dei veicoli elettrici ha dovuto fronteggiare fino ad oggi.
La batteria allo stato solido di Chery potrebbe quindi far compiere un significativo passo avanti in questa direzione, ponendo l’azienda in una posizione di potere nel settore delle auto elettriche. Anche se queste tecnologie sono ancora nelle fasi di sviluppo, l’aspettativa è alta e molti osservatori stanno monitorando da vicino ogni avanzamento.
Innovazione e velocità : le nuove batterie “Kunpeng”
Oltre alla batteria allo stato solido, Chery ha anche presentato un’altra innovazione: tre nuove batterie con tecnologia di ricarica rapida 6C, che promettono di recuperare 400 chilometri di autonomia in appena cinque minuti. Queste batterie, con il nome evocativo di “Kunpeng”, sono progettate per resistere a oltre 3.000 cicli di ricarica e offrono diverse configurazioni per rispondere a varie esigenze e stili di vita degli automobilisti. Una delle opzioni è costituita da una batteria quadrata LFP, capace di funzionare anche in condizioni di temperatura estreme e con una densità energetica compresa tra 120 e 160 Wh/kg. Questa è in grado di garantire un’autonomia che può variare indicativamente tra 200 e 600 chilometri.
La seconda alternativa disponibile è una batteria ternaria al litio, la quale annuncia una densità energetica da 140 a 200 Wh/kg. Quest’ultima, in particolare, si rivolge a veicoli elettrici destinati a raggiungere autonomie fra 600 e 800 chilometri e a ibridi plug-in con autonomie di circa 150-300 chilometri. Infine, la terza batteria è una LFT cilindrica e risulta essere la più performante, capace di garantire autonomie da 700 a 1.200 chilometri. Insomma, con tali sviluppi, Chery sta chiaramente puntando a rimanere in prima linea nell’innovazione delle batterie, configurandosi come un attore chiave in un mercato in rapida evoluzione.
Espansione europea e sfida con Hyundai
Non si limita solo al fronte tecnologico l’impegno di Chery. L’azienda sta anche espandendo la sua presenza in Europa grazie all’apertura di un nuovo stabilimento in Spagna, tramite il quale supporterà l’ingresso dei nuovi marchi OMODA e JAECOO, appena sbarcati in Italia. Pensate che la OMODA 5, uno dei modelli principali, prevede un motore turbo benzina e verrà offerta a un prezzo promozionale attrattivo di 27.900 euro. Dall’altro lato, il brand JAECOO indirizza la propria offerta a chi ama l’off-road, allargando ulteriormente le possibilità di scelta per gli automobilisti.
In questa competizione, anche Hyundai sta cercando di tenere il passo, tentando di colmare un gap che si è creato nell’industria attraverso una nuova generazione di batterie LFP. L’obiettivo è quello di ridurre la dipendenza dai fornitori cinesi e migliorare la densità energetica attuale fino a 300 Wh/kg. Con un investimento significativo di 7,3 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, Hyundai punta a raddoppiare i modelli ibridi e a vendere ben 2 milioni di veicoli elettrificati all’anno entro il 2030. Insomma, ci sono molte manovre in atto nel mondo delle auto elettriche, e Chery, insieme ad altri attori dell’industria, si prepara a un futuro in continua evoluzione.