Il panorama europeo dell’automobile sta attraversando un periodo di trasformazione significativo, con le politiche che influenzano direttamente le scelte aziendali. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha recentemente espresso preoccupazione riguardo alle sanzioni imposte sull’industria automobilistica, sottolineando necessità di modifiche per promuovere lo sviluppo del settore. Durante un convegno organizzato dal Partito Democratico al Km Rosso di Stezzano, in provincia di Bergamo, Orsini ha messo in evidenza l’importanza di incentivare le imprese invece di appesantirle con costi aggiuntivi legati a tali misure.
La richiesta di rimuovere le sanzioni
Emanuele Orsini ha definito “follia” le sanzioni europee che gravano su un comparto cruciale come quello dell’automotive. Ha citato cifre che oscillano tra i 14 e i 16 miliardi di euro, sostenendo che una rimozione di queste penalizzazioni potrebbe portare a una compensazione economica più favorevole per le aziende. Secondo il leader degli industriali, la logica dovrebbe spostarsi verso l’introduzione di incentivi pratici che possano sostenere e stimolare il mercato. “Togliamo la follia pura delle sanzioni e diamo gli incentivi che servono”, ha affermato.
Riflessioni sul futuro dell’auto elettrica
Orsini ha anche voluto chiarire la sua posizione sull’auto elettrica, esplicitando di non essere contrario a questa forma di mobilità . Tuttavia, il suo punto di vista è focalizzato più sulle reali condizioni di mercato e sulle tecnologie disponibili. Secondo le sue affermazioni, non è corretto cambiare un’intera tecnologia solo per imposizione normativa, ma piuttosto quando esistono alternative pratiche e sostenibili. Il presidente di Confindustria ha riconosciuto l’importanza di affrontare la questione delle emissioni di CO2, indicando che il problema non risiede tanto nei motori endotermici, quanto piuttosto nell’impatto ambientale.
Rischi di delocalizzazione e dati di mercato
Orsini ha evidenziato altre sfide significative che il settore affronta, avvertendo che la situazione attuale potrebbe portare a una delocalizzazione delle produzioni. Ha portato come esempio il mercato della ceramica, con un aumento del 63% delle vendite del prodotto indiano in Europa e una diminuzione del 20% per quelle europee. Questa situazione mette in evidenza la necessità di strategie vincenti per mantenere competitività e occupazione sul territorio europeo.
La rete di ricarica e il futuro della mobilità elettrica
Infine, il presidente di Confindustria ha affrontato anche il tema delle infrastrutture necessarie per una transizione efficace verso l’auto elettrica. Ha messo in luce che, al momento, l’Italia non ha una rete sufficientemente sviluppata per gestire le colonnine di ricarica, evidenziando una mancanza di preparazione a fronte di un potenziale massiccio passaggio verso veicoli elettrici. Senza una rete adeguata, la diffusione di auto elettriche rimarrà limitata, ostacolando così gli obiettivi ambientali e produttivi del settore automobilistico.
In questo contesto, l’appello di Orsini risuona come un invito all’azione, non solo per le autorità europee ma anche per le aziende italiane, affinché possano affrontare le sfide presenti e future con determinazione e preparazione.