Crisi nell’ACI: nuove elezioni dopo il contenzioso sul mandato di Sticchi Damiani

La situazione all’interno dell’Automobile Club d’Italia si fa sempre più complessa, poiché il presidente Angelo Sticchi Damiani si trova a fronteggiare contestazioni sulla legittimità del suo quarto mandato. Quest’ultimo è stato dichiarato decaduto al 31 dicembre secondo i vincoli legislativi. Le prossime assemblee, in programma per il 12 febbraio, si preannunciano cruciali, dato che scatterà il processo per l’elezione del suo successore entro 90 giorni.

L’assemblea generale e la necessità di nuove elezioni

La prossima Assemblea Generale dell’ACI, convocata per il 12 febbraio, ha come obiettivo principale l’indizione di nuove elezioni. Questo incontro arriva in un momento critico, dato che Sticchi Damiani affronta contestazioni riguardo la legittimità del suo attuale incarico, che va oltre il limite di tre mandati previsto dalle normative vigenti. Con l’approvazione del Decreto Emergenze nella Legge di Bilancio 2025, gli enti pubblici e le Federazioni Sportive sono tenuti a rispettare questa limitazione, e ciò implica la necessità di una rapida organizzazione elettorale.

L’articolo 7 del decreto stabilisce che, entro 45 giorni dall’entrata in vigore della legge, dovranno essere adottati “ogni atto necessario all’indizione di nuove elezioni”. Se non dovesse avvenire, il Presidente del Consiglio o l’Autorità politica delegata in materia di sport nominerà un commissario straordinario per gestire il processo elettorale. Questo scenario implica un notevole cambiamento organizzativo all’interno dell’ACI, suscitando preoccupazioni per la potenziale paralisi dell’associazione durante il passaggio di consegne.

Le preoccupazioni per la parte sportiva e le opere in corso

Il timore principale, espresso da figure di spicco nel panorama motoristico, è che la transizione nella governance dell’ACI possa rallentare progetti importanti, in particolare quelli legati ai lavori in corso a Monza. L’ACI ha già sottoscritto contratti e finanziamenti per opere essenziali e il cambiamento di direzione in atto solleva interrogativi sull’efficacia di tali interventi. Sticchi Damiani potrà agire solo per l’amministrazione ordinaria, il che limita notevolmente la sua capacità di prendere decisioni strategiche rilevanti.

Stefano Domenicali, CEO di Formula 1, ha messo in luce questa problematica dichiarando che necessita di garanzie sul rispetto dei tempi per l’ultimazione delle opere di Monza. “Senza un presidente che possa autorizzare le operazioni straordinarie, il rischio di ritardi si amplifica,” generando ansia tra i vari attori coinvolti nell’organizzazione di eventi sportivi di alto profilo come il Gran Premio d’Italia.

Amano economici e riforma della governance

L’ACI è chiamata a gestire non solo questioni sportive, ma anche un’importante sfida finanziaria. Con l’introduzione di un “balzello” di 50 milioni di euro e le spese legate agli eventi in calendario, tra cui la gara di Imola e il Rally Italia Sardegna, c’è urgenza di trovare risorse adeguate per far fronte agli impegni economici. Il bilancio provvisorio non è stato approvato e ciò ha generato un maggiore allarme, dato che le spese dovranno essere riesaminate e riorganizzate.

Sticchi Damiani afferma di essere convinto della legittimità del suo quarto mandato e vorrebbe affrontare questa situazione con il Governo. Il futuro dell’ACI, però, sembra incerto, considerando le potenziali ripercussioni di un’inevitabile paralisi decisionale, che minaccerebbe la gestione di eventi motoristici significativi.

Possibili successori e cambiamenti in vista

Con l’eventualità che Sticchi Damiani debba lasciare il suo posto, si inizia a discutere delle possibili figure che potrebbero assumerne la carica. Giuseppina Fusco, attuale presidente dell’AC Roma, è stata menzionata come un possibile candidato per garantire continuità alla leadership, mentre altri vice presidenti sembrano meno propensi a entrare in gioco. Geronimo La Russa, alla guida dell’AC Milano, è visto come una figura qualificata per portare avanti i temi legati a Monza e agli impegni presi dall’ACI.

Le voci di cambiamento si intensificano, spingendo a riflessioni più ampie sulla gestione futura dell’associazione e sulla necessità di un approccio che garantisca la stabilità e l’efficienza delle decisioni, soprattutto in un periodo di grande incertezza. Nonostante ci siano aspettative di un passaggio soft, l’attuale contesto suggerisce che le sfide da affrontare sono significative e richiedono un’azione decisa e efficace in tempi rapidi.

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