Exor vende il 4% di Ferrari ma resta il principale azionista: ecco i dettagli dell’operazione

Exor, la holding del gruppo Agnelli, ha preso la decisione di vendere il 4% della quota di Ferrari, l’iconico marchio automobilistico di lusso. Questa transazione è rivolta a investitori istituzionali e non altera la posizione di Exor come principale azionista singolo della società di Maranello. Attualmente, Exor detiene circa il 20% dei diritti economici e il 30% dei diritti di voto del capitale sociale di Ferrari, percentuali che potrebbero subire variazioni in seguito a questa operazione. Il valore complessivo della transazione è stimato attorno ai 3 miliardi di euro e prevede una futura espansione del portafoglio della holding, permettendo a Exor di esplorare nuove opportunità di acquisizione.

Motivi alla base della vendita e piano di buyback

L’operazione ha l’obiettivo primario di alleggerire la concentrazione degli investimenti di Exor, aprendo così la strada a una nuova significativa acquisizione in un futuro non specificato. Parte dei proventi derivati dalla vendita verranno reinvestiti in un programma di buyback, volto a riacquistare azioni per un valore di 1 miliardo di euro. Questo piano è parte della strategia di Exor, guidata dall’amministratore delegato John Elkann, che intende stabilire una compatibilità bilanciata tra il sostegno a Ferrari e l’espansione delle proprie prospettive di investimento.

Gli accordi di governance rimangono inalterati

Dopo questa transazione, tutti gli accordi di governance aventi ad oggetto la partecipazione di Exor in Ferrari rimarranno invariati. In particolare, l’accordo che coinvolge Exor, Piero Ferrari e il Trust Piero Ferrari garantirà che, insieme, queste entità continueranno a detenere una percentuale di voto vicina al 50% all’interno della casa automobilistica. Questa stabilità rappresenta una pietra miliare per la continuità del management aziendale e del modello di business di Ferrari.

La fiducia nel futuro di Ferrari

John Elkann ha evidenziato come, negli ultimi dieci anni, l’andamento di Ferrari abbia contribuito significativamente alla crescita del valore netto degli attivi di Exor, che è triplicato. Il peso di Ferrari sul valore netto degli attivi è passato dal 15% al 50%, un chiaro segnale del successo del marchio. Elkann ha assicurato che il supporto di Exor nei confronti di Ferrari rimane immutato, così come la fiducia nel futuro di una delle industrie automobilistiche più emblematiche al mondo.

Il programma di buyback di Ferrari

Infine, Ferrari ha annunciato che acquisterà fino al 10% delle azioni vendute da Exor, per un valore massimo di 300 milioni di euro. Questa mossa rappresenta un chiaro segnale di fiducia nelle prospettive di crescita della società. L’acquisto si inserisce in un programma pluriennale di riacquisto azioni proprie, che prevede investimenti complessivi di circa 2 miliardi di euro annunciati durante il Capital Markets Day nel 2022. Un passo strategico che conferma l’impegno di Ferrari verso la valorizzazione delle proprie azioni e la solidità della sua posizione sul mercato globale delle automobili di lusso.

Pubblicato sotto