Lewis Hamilton ha iniziato un capitolo inedito della sua carriera diventando pilota della Scuderia Ferrari. L’ex campione del mondo ha creato grande attesa tra i fan e gli esperti del settore, dopo aver trascorso quasi tutta la sua carriera in Mercedes. Le dichiarazioni di Bernie Ecclestone, ex patron della Formula 1, offrono uno spaccato sulle aspettative e le sfide che attendono Hamilton nella storica squadra di Maranello.
La transizione da Mercedes a Ferrari
Il primo febbraio 2024 è stato il giorno che ha segnato l’ufficializzazione di Hamilton come nuovo pilota della Ferrari. Un evento che ha catturato l’attenzione di tutto il mondo del motorsport. Questo passaggio, però, ha richiesto un periodo di adattamento, con Hamilton impegnato a chiudere la sua ultima stagione in Mercedes prima di tuffarsi completamente in questa nuova avventura. Passato New Year’s Day 2025, i social del pilota hanno cominciato a riempirsi di contenuti con il colore rosso, simbolo della Ferrari, un segnale della sua entrata nel club esclusivo.
Anche se il suo mondo è diventato rosso, ci sono volute diverse settimane prima che Hamilton avesse un vero primo contatto con la Scuderia. Il passo decisivo è arrivato con la visita alla sede di Maranello, seguita dal primo giro in pista alla Fiorano con la SF-23. Gli appassionati hanno atteso con ansia quel momento, che è stato celebrato con grande entusiasmo. Tuttavia, per l’inizio ufficiale delle sue corse con Ferrari, bisognerà attendere fino alla fine di febbraio, quando parteciperà ai test prestagionali in Bahrain con la nuova SF-25.
Le valutazioni di Bernie Ecclestone
La figura di Bernie Ecclestone, con il suo vasto background nel mondo della Formula 1, è sempre stata influente e le sue opinioni vengono ascoltate con attenzione. Intervistato dal Telegraph, Ecclestone ha espresso delle riserve riguardo alla durata del contratto di Hamilton con Ferrari, affermando: “Hamilton non durerà due anni a Maranello”. Queste parole portano a riflettere sulle pressioni e le sfide che il pilota dovrà affrontare.
Ecclestone ha anche commentato che Piero Ferrari, il dirigente che ha promosso l’arrivo di Hamilton, crede di aver fatto la scelta giusta, ma ora la situazione è nelle mani del pilota. Nonostante i suoi notevoli successi, l’ex patron della Formula 1 ha messo in discussione il reale talento di Hamilton, affermando che anche se è un pilota di alta classe, il suo talento “non è nella quantità che la gente gli attribuisce”. Questo può rappresentare un duro colpo per il sette volte campione del mondo, abituato a veder riconosciuto il suo valore nel corso degli anni.
Riflessioni sull’età e sulla motivazione di Hamilton
Ecclestone ha espresso un’ulteriore considerazione legata all’età di Hamilton. “Non conta l’età, ma da quanto tempo si fa la stessa cosa”, ha dichiarato, suggerendo che la ripetitività possa portare a una diminuzione della motivazione nel lungo periodo. Riferendosi ai suoi sette titoli mondiali, Ecclestone ha ipotizzato che la nostalgia per i successi possa far sembrare il pilota meno motivato rispetto a quando ha iniziato la sua carriera, specialmente di fronte a una nuova sfida come quella offerta dalla Ferrari.
Le parole di Ecclestone pongono interrogativi sul futuro di Hamilton, richiamando l’attenzione su un aspetto cruciale: la mente e la motivazione di un pilota possono cambiare drasticamente dopo anni di successi e pressioni. Per Hamilton, che si appresta a scrivere una nuova storia con un team leggendario come la Ferrari, la sfida sarà non solo di competere, ma anche di rinnovare il suo spirito di competizione a fronte delle aspettative e delle sfide che questo nuovo percorso comporta.