La Dakar 2025 sta per affrontare la sua ultima tappa dopo un intenso passaggio a Riyadh

La Dakar 2025 è giunta a Riyadh, Arabia Saudita, per una tappa cruciale che ha messo à confronto talentuosi piloti di moto e auto. Corrono su tratti sabbiosi e difficili, affrontando sfide uniche che mettono alla prova la navigazione e la resistenza. Con solo 5 tappe rimaste, il clima di competizione è palpabile, e i piloti sanno che ogni errore potrebbe essere fatale.

La tappa di Riyadh: dettagli e prestazioni

Riyadh ha ospitato una tappa particolare della Dakar, con distanze di 483 chilometri per le moto e 487 per le auto. I partecipanti hanno affrontato diverse sfide, tra cui un passaggio significativo attraverso le dune e tratti sabbiosi. La prima parte della speciale ha creato confusione, in particolare per gli apripista, tra cui Daniel Sanders per le moto e Armand Monleon per le auto. Sanders, partito con grande determinazione, ha trovato difficoltà notevoli nella navigazione. Si è fatto subito sotto Edgar Canet, della KTM, e il pilota Honda Tosha Schareina, entrambi pronti a capitalizzare ogni errore del leader.

Dopo il chilometro 122, la situazione si è complicata ulteriormente. I tre piloti si sono ritrovati a competere spalla a spalla, aiutandosi e ostacolandosi nel tentativo di guadagnare vantaggi attraverso i Bonus Apripista. Canet ha faticato a tenere a bada Schareina, il quale ha mostrato una reattività maggiore, recuperando il gap di sei minuti accumulato in partenza. Un’importante nota di cronaca è stata l’incidente occorso a Pablo Quintanilla, due volte Campione del Mondo Rally-Raid. Caduto al chilometro 133, si è procurato una grave contusione alla spalla ma è riuscito a farsi soccorrere e trasportare in elicottero per accertamenti. Questo ritiro ha rappresentato un duro colpo per il team Honda Monster, che ha visto la propria schiera di piloti decimata.

I risultati finali e gli sviluppi della gara

Nonostante le difficoltà, Sanders ha saputo riprendersi e chiudere la tappa limitando i danni. Una volta tagliato il traguardo, i risultati hanno visto Luciano Benavides e Adrien Van Beveren rispettivamente al primo e secondo posto nella speciale, seguiti da Tosha Schareina. Sanders ha conquistato il settimo posto, mantenendo al contempo la leadership nella classifica generale con un margine di 11 minuti rispetto a Schareina. Sirene di allerta per Van Beveren, il quale si trova ora a 20 minuti dalla vetta, mentre Ricky Brabec è più distante a oltre mezz’ora.

Nel settore delle auto, Henk Lategan si è confermato come protagonista indiscusso, con Yazeed Al Rajhi che si è affermato come unico avversario. La competizione tra le Toyota di Lategan e Al Rajhi ha raggiunto livelli intensi, escludendo gli avversari come Mattias Ekstrom e Nasser Al Attiyah. Lategan ha iniziato la tappa in posizione arretrata, ma è riuscito a dominare grazie a una strategia deliberata che gli ha permesso di guadagnare posizioni e tempo. La sua abilità di navigazione e sfruttamento delle difficoltà altrui lo ha portato al primo posto attorno al chilometro 130, dove ha gestito un vantaggio crescente sugli altri concorrenti.

Lo spostamento verso Haradh e le aspettative future

Dopo il passaggio da Riyadh, la 47ma edizione della Dakar si prepara a spostarsi verso Haradh, dove affronterà una speciale di 357 chilometri. Questa tappa, che apre la porta all’Empty Quarter, è attesa con un misto di eccitazione e apprensione, poiché si prevede che porterà le squadre in un territorio difficile e insidioso. Le attuali dinamiche di gara rendono ciò impossibile da prevedere, e nessuno può escludere sorprese o imprevisti sul percorso. Le aspettative sono elevate, e gli occhi sono puntati sui piloti, pronti a fronteggiare gli ultimi eventi di questa sfida leggendaria.

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