Il kickstarter ha rappresentato per molti anni un componente indispensabile delle motociclette, riscuotendo un fascino particolare tra i motociclisti. Con l’emergere dell’avviamento elettrico come standard, questo elemento meccanico è diventato sempre meno comune. Nonostante la sua rarità, il kickstarter continua a evocare nostalgia e curiosità, in quanto rappresenta un legame tangibile tra l’uomo e la macchina, un gesto che racchiude l’essenza della motocicletta. Questo articolo esplora il funzionamento del kickstarter, le sue varianti, i meccanismi associati, e i vantaggi e svantaggi legati al suo utilizzo.
Il kickstarter agisce come un dispositivo meccanico per avviare il motore, suddivisibile in due principali tipologie: il kickstarter indiretto e quello diretto.
Il kickstarter indiretto è un sistema più sofisticato. In questo caso, il pedale lavorando su un albero calettato, grazie a un complesso di ingranaggi trasmette la rotazione all’albero motore. Questa configurazione sfrutta un rapporto di riduzione che amplifica la forza applicata dal pedale, consentendo una rotazione rapida dell’albero e generando così l’energia necessaria per avviare il motore. Oltre a ciò, il sistema è dotato di blocchi che limitano il movimento del pedale, impedendo che superi un massimo di 180 gradi. Il ritorno alla posizione di partenza è garantito da una molla di richiamo.
D’altro canto, nel kickstarter diretto, l’azione del pedale si trasmette immediatamente all’albero motore, senza ingranaggi a mediare il movimento. Questa soluzione, più rudimentale e presente nelle moto di epoca antica, richiede una certa forza fisica per avviare il motore, poiché non beneficia della trasmissione del movimento ridotto. Nonostante la sua semplicità, rimane un metodo che ha un fascino indiscutibile per gli appassionati delle moto storiche e delle moto d’epoca.
Nei kickstarter più recenti è presente un meccanismo noto come decompressore. Questo dispositivo riduce temporaneamente la compressione nel cilindro, semplificando l’operazione di avviamento. Il decompressore diventa particolarmente utile in motori ad alta compressione o di grossa cilindrata. La decompressione avviene attraverso l’apertura parziale di una valvola, che può essere gestita in modo manuale tramite una leva sul manubrio, o automaticamente, in modo sinergico al meccanismo del kickstarter stesso.
Quando il decompressore è attivato manualmente, il motociclista deve prestare attenzione a rilasciare la leva una volta raggiunto il punto critico di avviamento. Se si utilizza la versione automatica, l’azione è segnalata da un ‘click’, che indica il momento corretto per riprendere l’operazione di avviamento senza doversi preoccupare di gestire il meccanismo di decompressione in modo costante.
Il kickstarter presenta alcuni notevoli vantaggi, rendendo ancora oggi la sua presenza rilevante sulle moto. Primo fra tutti è la possibilità di avviare il motore anche in assenza di una batteria carica, un fattore cruciale durante situazioni di emergenza o lunghe percorrenze. Secondo, l’assenza del sistema elettrico di avviamento contribuisce a una significativa riduzione del peso complessivo della moto, un aspetto molto apprezzato da chi predilige una guida più agile e scattante.
Tuttavia, ci sono anche diversi svantaggi che si incontrano. Se i sistemi di aspirazione e accensione non sono in perfette condizioni, il kickstarter può rivelarsi problematico. L’avviamento potrebbe risultare difficile e richiedere molteplici tentativi, o addirittura, nel caso peggiore, il motore può non avviarsi affatto, il che porta al fastidioso contraccolpo della leva, che può provocare dolori o infortuni alle caviglie. È quindi essenziale saper gestire correttamente la tecnica di avviamento per evitare guai e ottenere il miglior risultato possibile.
Per avviare un motore con il kickstarter è fondamentale seguire una serie di passaggi precisi. Prima di tutto, se la moto è dotata di carburatore a pompa di ripresa, è consigliabile dare un paio di colpetti di gas quando il motore è spento, per iniettare un po’ di carburante nella camera di scoppio.
Successivamente, il motociclista deve azionare la leva lentamente fino a raggiungere il Punto Morto Superiore , ovvero il punto in cui il pistone è più vicino alla testata, il che corrisponde al picco di compressione. In questa fase, è possibile aiutarsi con il decompressor se disponibile, altrimenti ci si deve affidare al ‘click’ del sistema automatico. Una volta individuato il PMS, è importante riposizionare il pedale nella sua posizione originale e poi affondare senza esitazioni il piede fino al fondo corsa. Se la moto non parte al primo tentativo, si dovrà ripetere la procedura dall’inizio, senza dimenticare di portare l’affondo con decisione fino al fondo corsa per garantire un avviamento efficace.
È chiaro che la competenza nell’utilizzo del kickstarter richiede pratica e attenzione, ma per molti motociclisti rappresenta un gesto intriso di tradizione, un legame tra uomo e moto che non smette di affascinare e attrarre.