Notizie non belle per il mercato dell’automobile europee. Non si salva nemmeno l’Italia nonostante incentivi e bonus del Governo…
Settembre si sta rivelando un mese di sfide per il mercato dell’auto in Europa, nonostante qualche lieve segnale di recupero. Le auto elettriche stanno cercando di risollevare la situazione, ma le immatricolazioni non sembrano realmente decollare come sperato. Con un occhio attento alla dinamica dei mercati, esploriamo più in profondità le tendenze attuali e cosa ci riserva il futuro.
Il mese di settembre ha segnato una brutta caduta per il settore automobilistico in Europa, con un decremento del 4,2% delle immatricolazioni. A fronte di questo, l’Europa, considerando i mercati di UE, EFTA e Regno Unito, ha visto un totale di 1.118.083 auto immatricolate. Questo, seppur migliore rispetto al terribile -16,5% di agosto, non è sufficiente a far tirare un sospiro di sollievo agli esperti del settore. La situazione è chiaramente difficile e complicata, perché i numeri, seppur mostrano un miglioramento, raccontano di un mercato che ha visto giorni migliori.
Le vendite di auto elettriche, tuttavia, sembrano aver dato un piccolo slancio al mercato, in particolare nel Regno Unito, dove il terreno si sta ristabilendo un po’ dopo la brusca caduta del 36% di agosto. In generale, sono emerse luci e ombre, in quanto i piccoli incrementi delle vendite di veicoli elettrici hanno contribuito a limitare le perdite, ma resta da vedere se questi segnali di ripresa saranno in grado di trasformarsi in una crescita solida e costante nei prossimi mesi.
Andamento dell’anno: segni di debolezza persistono
Guardando alle statistiche relative ai primi nove mesi del 2024, il mercato auto all’interno dell’Unione Europea ha fatto registrare 9.779.605 immatricolazioni. Questo equivale a una leggera crescita dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Ma non si può negare: i numeri rimangono lontani dai livelli ante Covid, con un divario del 20% da colmare. La Germania, il colosso dell’auto in Europa, ha mostrato una contrazione di ben il 7% nel mese di settembre, un dato significativo che deve preoccupare gli addetti ai lavori.
Ma non è finita qui. Anche Francia e Italia, altri due mercati di grandi dimensioni, hanno visto flessioni notevoli delle vendite, rispettivamente del 11,1% e 10,7%. D’altro canto, Regno Unito e Spagna hanno sperimentato tendenze più positive, con incrementi dell’1% e 6,3%. Il potenziamento delle vendite di veicoli elettrici ha giocato un ruolo cruciale, mostrando quindi che c’è ancora del potenziale emergente nel campo della mobilità sostenibile, che potrebbe, in teoria, portare un rinnovato ottimismo.
Crescita dei veicoli elettrici: una luce nel buio?
Nel contesto di un mercato auto in difficoltà, settembre ha visto un’inaspettata crescita delle immatricolazioni di veicoli elettrici, con un incremento notevole del 13,9% rispetto al mese precedente. Questo è, senza dubbio, un raggio di speranza per un settore che sta lottando per superare le sue crisi recenti. Tuttavia, se si guarda all’anno fino ad ora, la situazione risulta meno brillante, dato che le vendite di auto elettriche sono diminuite del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Questa dinamica solleva domande interessanti su cosa significhi realmente questa crescita. È una semplice reazione sporadica o rappresenta un cambiamento strutturale nel mercato? Potrebbe implicare che, nonostante le difficoltà generali, i consumatori stanno cominciando ad abbracciare l’idea di veicoli elettrici, dando quindi una spinta al settore. Ma resta da vedere se questa crescita sarà sostenuta nel lungo periodo e come si comporteranno i consumatori man mano che questi cambiamenti si stabiliscono.
Gruppi automobilistici: sfide e successi
Tra i grandissimi del mercato automobilistico, Stellantis ha fatto registrare il calo più drastico nel mese di settembre, con un crollo delle immatricolazioni del 26%. In particolare marchi come Citroen e Fiat hanno visto perdite incredibili, superiori al 40%. La situazione di Lancia è stata drammatica, con le immatricolazioni che sono calate da 3.000 a 1.000 unità. Questi dati portano a una diminuzione complessiva del 6% dall’inizio dell’anno, scendendo la quota di mercato di Stellantis dal 17% al 15,9%.
D’altro canto, Toyota è emersa come un diamante grezzo, con un risultato evidente: un incremento delle immatricolazioni del 4% a settembre e un notevole aumento del 12,3% dall’inizio dell’anno. La sua quota di mercato ha raggiunto il 7,7%, dimostrando che c’è spazio per la crescita anche in un contesto difficile. Anche Volkswagen e Renault sono riuscite a mantenere un equilibrio, sebbene con una lieve crescita rispetto all’anno precedente. La competizione rimane accesa e, senza dubbio, tutte queste dinamiche stanno plasmando un futuro incerto per il settore.
Appello dell’Acea: prospettive future
Negli ambienti più alti dell’industria automobilistica, l’Associazione europea dei costruttori di automobili ha lanciato un accorato appello all’Unione Europea, esortando a prendere decisioni rapide e dirette. Le nuove normative in arrivo per la riduzione delle emissioni di CO2 sono attese nel 2025 e i produttori chiedono una revisione immediata delle normative, per mettere in discussione gli obiettivi previsti per il 2026 e il 2027. La speranza è quella di riequilibrare la discussione intorno alla transizione verso i veicoli elettrici, fissando il traguardo del 2035 in modo più sostenibile.
Questa richiesta assume un’importanza critica, considerando le recenti difficoltà del mercato. Le aziende stanno cercando sostegno e chiarezza in un periodo di grande incertezza. Ogni passo verso normative più flessibili potrebbe significare la differenza tra una ripresa robusta o un ulteriore rallentamento. È fondamentale che i produttori e i legislatori collaborino per affrontare queste sfide e costruire un futuro più stabile e prospero per la mobilità in Europa.