Un nuovo provvedimento varato da poco dal Governo. Attenzione alle nuove regole, oppure si rischia una multa salatissima
Nel contesto europeo, l’Italia non è l’unica ad aver adottato misure restrittive per garantire la sicurezza stradale. Diversi Paesi hanno introdotto normative simili per regolamentare quest’uso che molti automobilisti fanno, ciascuno con specifiche tecniche che variano sensibilmente.
Questo scenario evidenzia l’importanza di un equilibrio tra varie esigenze e la necessità di garantire la sicurezza sulle strade. Le autorità devono assicurarsi che non sia compromessa la visibilità e la sicurezza, sia per gli automobilisti che per gli altri utenti della strada.
Il nuovo provvedimento del Governo
Negli ultimi anni, l’uso delle biciclette in Italia ha registrato un notevole incremento, complice anche la pandemia che ha spinto molte persone a riscoprire questo mezzo di trasporto ecologico e salutare. Tuttavia, per coloro che desiderano trasportare le proprie biciclette in auto, è arrivata una doccia fredda con la recente sentenza del Tar Lazio. Questa ha confermato la legittimità delle circolari del Ministero dei Trasporti riguardanti le condizioni per il montaggio e l’utilizzo dei portabici e portasci sulle auto.
La questione ha origine da un ricorso presentato da nove società operanti nel settore degli accessori automobilistici. Queste aziende si sono opposte alle circolari n. 25981 e n. 30187 emanate dal Ministero dei Trasporti lo scorso anno, che hanno introdotto nuovi limiti dimensionali per i portabici e hanno imposto l’obbligo di collaudo presso la Motorizzazione Civile in caso di ostruzione parziale di targhe e fanali. Le misure previste comprendono una lunghezza massima di 1,20 metri, una larghezza non maggiore di quella del veicolo, con un massimo di 2,35 metri, e un’altezza non superiore a 2,50 metri.
Fino all’entrata in vigore di queste circolari, i portabici da gancio traino, se omologati, potevano essere utilizzati senza limitazioni particolari. L’introduzione delle nuove regole ha preoccupato le aziende del settore, che temevano un impatto negativo sulle vendite. Il ricorso al Tar mirava a ottenere una sospensiva cautelare delle circolari, sostenendo la nullità degli atti per mancanza di poteri da parte del direttore generale del Dipartimento della Mobilità sostenibile e il carattere discriminatorio delle norme nei confronti dei cittadini italiani rispetto agli altri europei.
Inizialmente, il Consiglio di Stato aveva accolto le richieste delle aziende, sospendendo temporaneamente le circolari e ripristinando le normative precedenti. Tuttavia, il Tar Lazio ha recentemente emesso due sentenze, il 27 e il 28 agosto, in cui ha confermato la validità delle circolari ministeriali. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per “carenza di legittimità attiva” delle aziende ricorrenti e, nel merito, è stato ritenuto infondato.
Questa decisione ha destato preoccupazione tra gli automobilisti che utilizzano portabici e portasci, poiché la non conformità alle nuove regole potrebbe comportare sanzioni pesanti. Gli automobilisti dovranno quindi prestare particolare attenzione alle dimensioni e alla corretta installazione dei portabici per evitare di incorrere in multe salate.