Renault 4 sportiva a due posti, un’automobile indimenticabile sotto molti punti di vista. L’aspetto futuristico rimane unico.
Alcune auto sanno come farsi ricordare per sempre dagli appassionati. Certo, magari non esattamente per qualche impresa di particolare rilevanza. Talvolta, infatti, certe vetture vengono ricordate solo ed esclusivamente perché hanno alcune particolarità che non vengono notate in nessun altro modello se non in quel preciso veicolo.
Con l’ausilio di questa breve introduzione prendiamo la palla al balzo per parlare della Renault 4 sportiva a due posti, un modello che definire unico è pure poco. Il suo aspetto futuristico e la sua unicità estetica la rendono ancora oggi – a modo suo – una icona dell’automobilismo mondiale.
Ma cosa aveva di tanto speciale questo particolare veicolo costruito e mostrato al mondo intero dal marchio francese? Nelle prossime righe cercheremo di spiegarlo nel miglior modo possibile: ecco cosa era davvero la Renault 4 sportiva a due posti.
Renault 4 sportiva a due posti: cosa la rendeva unica
La Renault è una delle case costurttrici più improtanti della storia, ed è dimostrato anche da singolari creazioni come questa. Al Motor Show di Ginevra del 1996, infatti, presentò una vettura molto interessante che in qualche modo rievocava i miti automobilistici degli anni ’50. Chiamata Renault Fiftie per la grande occasione, era stata pensata per il 50° anniversario della Renault 4CV. In effetti la somiglianza fra le due auto era evidente. Non solo per le caratteristiche estetiche, in cui le similitudini balzavano facilmente anche all’occhio di osservatori inesperti, ma pure gli interni – dotati di materiali come il rattan, il cotone o il lino – evocavano una certa semplicità che contraddistingueva le vetture della prima metà degli anni cinquanta.
La Renault Fiftie era una due posti che manteneva lo schema interamente posteriore della 4CV, che a sua volta era basato sulla Renault Sport Spider. Il motore di quest’ultima – da ben 150 CV – non venne ereditato dalla Fiftie, in ogni caso questa particolare concept car voleva comunque lanciare un messaggio importante. in caso venisse prodotta, infatti, sarebbe potuta costare davvero poco. Così non fu, ma non tutto il male viene per nuocere. E infatti la Fiftie servì per dare vita a un motore ereditato successivamente dalla Twingo e dalla Clio: un quattro cilindri da 60 CV di potenza massima.
Come detto a inizio articolo, tale prototipo aveva anche un aspetto futuristico. Il tetto apribile pieghevole ricordava quello della 4CV. I sedili erano fissi, e per regolare la posizione del concudente si spostavano volante e pedali. L’auto era dotata di un cambio a cinque marce, ma la frizione era automatica. Molte idee interessanti che sarebbero tornate utili a Renault (e non solo) negli anni successivi. In un certo senso, beh, dovremmo tutti ringraziare la Fiftie: nostalgica, futuristica e unica. A modo suo, ma pur sempre unica.