Stellantis sta affrontando un periodo non esattamente produttivo a giudicare dai dati. Un marchio si salva, gli altri hanno perso del terreno importante.
Il settore automotive europeo sta attraversando un periodo di difficoltà, ma i dati recenti rivelano che Stellantis si trova in una posizione peggiore rispetto ai suoi principali competitori. Secondo l’ACEA, l’associazione che monitora i costruttori di auto in Europa, i numeri della compagnia italo-francese evidenziano una crisi che merita attenzione. Vediamo insieme quali sono le cifre e come si posiziona Stellantis nel mercato attuale.
Nei primi nove mesi del 2024, il mercato automotive ha mostrato una crescita insignificante, attestandosi a solo lo 0,6%. Questi valori anemici riguardano l’intero settore, ma Stellantis ha subito un impatto particolarmente negativo, registrando una perdita del 5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nello specifico, il gruppo ha venduto 1.375.156 veicoli, ben al di sotto dei 1.560.640 veicoli venduti nel 2023. La situazione avanza preoccupante, facendo riflettere su strategie future e scelte operative.
A confronto, i numeri di Volkswagen e Renault raccontano una storia diversa. Il primo ha venduto 2.110.036 unità, rimanendo in cima alla classifica, mentre Renault, con solo 3 marchi nel suo portafoglio, ha totalizzato 858.240 vendite. Questo divario è un indicativo chiaro di come Stellantis, con i suoi 14 marchi, stia lottando per mantenere la propria posizione nel mercato.
Analizzando il mese di settembre 2024, la situazione di Stellantis sembra addirittura più critica. Mentre Volkswagen ha segnato una crescita dello 0,3% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e Renault ha chiuso con un -1,5%, Stellantis ha riportato una media allarmante di -27,1%. Queste percentuali sono preoccupanti e rivelano segni di una caduta vertiginosa, ponendo interrogativi sulla strategia di vendita e sul futuro dell’azienda nel competitivo panorama automotive.
In particolare, alcuni marchi all’interno di Stellantis si trovano in una posizione molto instabile. Peugeot ha, in qualche modo, limitato le perdite con un -4,6%, ma Citroen ha visto un crollo impressionante del 45,6%. Anche FIAT ha riscontrato un calo significativo, perdendo il 45,2%, mostrando che i marchi storici del gruppo non riescono a tenere il passo con le nuove necessità del mercato. Altri marchi come DS Automobiles con -30,7% e Opel con -22% contribuiscono a una situazione già complessa.
Anche le iconiche Alfa Romeo e Jeep non si salvano; hanno registrato un -18,3% e un -15,9% rispettivamente. Questi numeri fanno emergere un aspetto preoccupante: il gruppo Stellantis sta perdendo quote di mercato. Da un 19,2%, è sceso al 14,9%, dimostrando che gli utenti stanno optando per altri marchi. Questa tendenza potrebbe essere percepita come un campanello d’allarme per i leader dell’azienda.
Guardando ai prossimi mesi, c’è curiosità e preoccupazione su come Stellantis affronterà le nuove sfide, specialmente quelle legate ai limiti di emissione di CO2. La possibilità che l’azienda possa ridurre la produzione delle auto termiche potrebbe alterare ulteriormente gli equilibri. La domanda è: come reagiranno i clienti? Qui entrano in gioco diverse incognite e scenari che potrebbero portare a cambiamenti significativi. È essenziale osservare come il gruppo si adatterà a queste nuove normative e se riuscirà a riprendere il controllo della sua fetta di mercato.
Il mercato automotive europeo è in continua evoluzione e ogni mossa sarà cruciale per il futuro di Stellantis e per tutti i suoi marchi. I prossimi mesi si preannunciano, dunque, intensi e ricchi di azioni decisive, che potrebbero ridefinire le dinamiche del settore e il destino di un colosso dell’industria automobilistica. Così, la competizione tra i grandi marchi diventa un tema sempre più avvincente… e da seguire con attenzione.