Nel 2024, Torino ha registrato un notevole numero di multe, totalizzando 960.971 sanzioni con un incasso che si avvicina ai 62,8 milioni di euro. Questi dati emergono dal Consiglio comunale durante un’interpellanza formulata dal vicecapogruppo di Torino Bellissima, Pierlucio Firrao. L’assessore alla Sicurezza e polizia municipale, Marco Porcedda, ha presentato i numeri, evidenziando che, nonostante il calo nel numero di sanzioni rispetto al 2023, gli introiti sono cresciuti significativamente. Un miglioramento, secondo Porcedda, da attribuire a un’efficace riscossione e razionalizzazione dell’azione amministrativa.
Analizzando i dati degli ultimi anni, si notano chiaramente le variazioni nel totale delle sanzioni e nei relativi incassi. Nel 2023, il numero complessivo di multe emesse era di 1.023.199, con un incasso di 55,9 milioni di euro, mentre nel 2022 il conteggio era di 949.534 multe e 55,7 milioni di incassi. Quindi, sebbene nel 2024 ci sia stata una diminuzione delle sanzioni rispetto agli anni precedenti, l’importo incassato è aumentato. Questo potrebbe indicare una maggiore efficienza nella riscossione, ma anche una variazione nelle categorie di violazioni rilevate, che potrebbe aver influito sugli introiti generali.
L’analisi dei dati offre, dunque, un quadro complesso. L’assenza di un aumento proporzionale delle multe non ha impedito agli amministratori di beneficiare di un incremento delle risorse finanziarie grazie a un sistema di gestione delle violazioni più efficace. In questo contesto, il confronto con i dati precedenti è cruciale per comprendere le dinamiche di questo fenomeno e le possibili evoluzioni future, tanto per l’amministrazione cittadina quanto per gli automobilisti.
Le statistiche più recenti indicano che, tra le violazioni più comuni registrate nel 2024, la sosta irregolare sulla zona blu ha dominato la classifica, con 213.701 multe emesse. Al secondo posto si collocano le infrazioni legate alla circolazione e alla sosta su strade riservate ai mezzi pubblici, e in zone a traffico limitato , che hanno totalizzato 156.172 contravvenzioni.
In aggiunta, le violazioni semaforiche segnano un altro dato significativo, con 119.255 ammende, delle quali 116.822 sono state rilevate tramite i dispositivi T-Red, un sistema di monitoraggio elettronico che ha reso più semplice l’identificazione delle infrazioni. Non mancano, infine, le violazioni legate alla patente, ammontanti a 69.661, e quelle per superamento dei limiti di velocità, che hanno raggiunto 61.762 multe.
Questi numeri offrono uno spaccato preciso della realtà stradale del capoluogo piemontese, segnalando le zone in cui l’attenzione delle autorità è maggiore e dove si registrano ancora problemi di rispetto delle norme. Ogni cifra racconta una storia di comportamenti da correggere, ma pone anche interrogativi sulla chiarezza della segnaletica e sull’efficacia delle misure adottate per garantire la sicurezza stradale.
Il consigliere comunale Firrao non è rimasto indifferente a questo panorama, denunciando quello che ha definito un “multificio Torino“. Una critica che sottolinea la frustrazione di molti torinesi, i quali si sentono penalizzati da una segnaletica che, secondo lui, risulta spesso fuorviante e non conforme al codice della strada. Le controversie sulla segnaletica stradale e la sua interpretazione pongono diversi interrogativi sulla capacità di comunicare in modo chiaro le regole di circolazione.
Il prossimo anno si preannuncia complesso, soprattutto con l’introduzione di nuove telecamere per monitorare le corsie preferenziali. Firrao avverte che questo potrà portare a un ulteriore aumento delle sanzioni, con stime previste di incasso che raggiungeranno i 85 milioni di euro nel 2025. Questo dato, se confermato, getterebbe ulteriore luce su come l’amministrazione possa orientarsi e gestire la mobilità in città, sollevando interrogativi sulle finalità di tali sanzioni.
Il dibattito, quindi, si sposta sull’importanza di distinguere tra le finalità punitive delle sanzioni e l’obiettivo di prevenzione degli incidenti e delle violazioni. Una riflessione che coinvolge non solo gli amministratori, ma anche i cittadini, i quali chiedono maggiore attenzione e una gestione più equa delle normative stradali al fine di garantire un’adeguata sicurezza per tutti.